Dopo qualche anno di assenza da Ostuni, dovuta perlopiù all’epidemia covid, ci siamo tornati ieri 23 aprile. Abbiamo purtrppo peròricevuto una bruttissima sorpresa: gli scavi archeologici di piazza Libertà, fotografati da Brundarte nel febbraio 2020, si erano volatilizzati, letteralmente spariti.
Quasi 20 anni fa, durante una campagna di scavi erano emerse proprio in quella piazza parti di un torrione di epoca aragonese, ma anche oggetti di età messapica. Insomma, un grande patrimonio archeologico si mostrava a cittadini e turisti con grandi possibilità di nuove scoperte e di ampliamento futuro.
Attraverso una breve ricerca abbiamo scoperto che all’origine del tombamento di questi scavi c’è stata la maleducazione di alcuni che avrebbero usato la cavità nella piazza come bidone per le immondizie, gettandoci lattine, bottiglie, ecc.
L’Amministrazione comunale, di concerto con la Soprintendenza, aveva inizialmente pensato a una copertura con lastre di vetro o plexiglass che, preservasse dagli abusi degli incivili e lasciasse peròugualmente intravedere l’enorme patrimonio monumentale sotterraneo, ma gli esperti hanno ritenuto che ciò avrebbe comportato la creazione di un microclima favorevole alla crescita di piante e muschi con rischio di compromissione dell’integrità dei reperti. Quindi, di concerto tra di loro, hanno scelto di tombare gli scavi sotto una coltre di ghiaia di fiume pulita, a granulometria variabile, in modo da conservarlo intatto per il futuro.
In città, avverso questo provvedimento, c’è stata grande mobilitazione del mondo della cultura, con intervento anche del prof. Donato Coppola, archeologo e direttore scientifico del Museo civico di Ostuni, nonchè scopritore di Delia, la famosissima Madre Antica di Ostuni, che ha scritto all’allora ministro Dario Franceschini per richiederne l’intervento; ma, a nulla è servito!
Morale del discorso, concludeva amaramente l’archeologo nella sua lettera, si sono spesi decine di migliaia di euro per gli scavi e oltre cinquantamila euro per il sotterramento.
E, come recita il vecchio adagio purtroppo applicato spesso a questa latitudine, si è preferito buttare via il bambino con l’acqua sporca.
Foto del 22/04/2023 – Piazza della Libertà priva dei reperti archeologici ormai tombati
Didascalia con le indagini archeologiche compiute, a cura del Ministero per i Beni e le attività culturali – Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia
Fotografie di Piazza della Libertà – Ostuni, scattate prima dell’interramento
Didascalia (part.) con le indagini archeologiche compiute, a cura del Ministero per i Beni e le attività culturali – Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia
Descrizione dei ritrovamenti archeologici:
in alto da sin. a destra – Edificio ottocentesco; Struttura muraria e basolato precedenti al muro di fortificazione; Ossario della chiesa di Ognissanti costruita all’inizio del XVIII sec. e demolita nel 1870; Basolato cinquecentesco; Pozzo; Edificio posteriore al sistema difensivo mura-torre; livelli di frequentazione cinquecenteschi sovrapposti a livelli di età messapica.
in basso da sin. a destra – Muro di fortificazione del 1483; Cisterne pertinenti ad edifici abitativi; Strutture murarie e tomba a fossa inquadrabili dall’VIII al III secolo a.C.; Edificio ottocentesco posteriore alla torre e demolito nel 1870